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Lo scorso 3 maggio è nata ADR Security. La redazione ha trascorso qualche ora al varco Schengen,
intervistando alcuni colleghi che hanno descritto quali sono il clima, le aspettative, i principali cambiamenti
avvenuti in queste ultime settimane. A loro la parola
Nella foto,
Alessio Marcolivio
e Daniela Chiofi.
Nella foto,
Adriano Ranieri.
In basso,
l’aeromobile
dell’Azerbaijan
Airlines guidato
dal Sar
Stefano Mercuri.
isorse
umane
ADR Security: opinioni a confronto
sua bambina, che ora, giustamente, reclama tut-
to il tempo necessario. Assunto con un contratto
a tempo indeterminato, racconta le sue impres-
sioni sulla nuova realtà lavorativa.
“Rispetto alla nascita di ADR Security – afferma
Adriano – le informazioni non sono state subito
chiare, se ne inseguivano molte e le più dispara-
te. Questo finché i colleghi delle Risorse Umane
hanno diramato delle informazioni che poi si so-
no rivelate vere ma che in quel momento era-
no solo alcune delle tante. Informazioni che pe-
raltro smentivano, almeno in parte, quello che
l’azienda stessa aveva scritto nella sua lettera di
intenti alle Organizzazioni Sindacali”.
“È cambiato qualcosa con l’istituzione di ADR
Security?”
“Il periodo immediatamente precedente la nascita
della nuova Azienda è stato lavorativamente mol-
to difficile, perché la nostra funzione è stata sotto-
posta a ispezioni Ecac ed Enac molto impegnative,
abbiamo subito pressioni dovute al rinnovo con-
tinuo della normativa e alla necessità dell’imme-
diato aggiornamento dei nostri controlli secondo
la stessa. Nonostante ciò, i colleghi hanno svolto e
svolgono tuttora il loro incarico in modo costrutti-
vo, spesso in straordinario e con grande dedizione.
Il clima quindi oggi non mi sembra mutato. D’al-
tronde se le persone credono in quello che fanno,
la qualità del lavoro è senz’altromigliore. Piuttosto
I
l 17 aprile scorso, l’Azerbaijan Airlines è torna-
ta a volare a Fiumicino. La storia del Vettore è
iniziata nel 1991, quando si affranca dalla so-
vietica Aeroflot, in contemporanea con la procla-
mazione dell’indipendenza dell’Azerbaijan.
A partire dall’anno 2000, con l’entrata dei nuovi
B757-200, la flotta vive un continuo ed intenso
rinnovamento anche grazie alla stretta collabora-
zione con Airbus Industry per cui ad oggi Azer-
baijan Airlines può contare anche su aeromobili
quali Airbus A320 e A319. A partire dal 17 apri-
le scorso, un Airbus 319/320 opera ogni martedì,
giovedì e sabato su Roma Fiumicino, portando a
6 i collegamenti dall’Italia a Baku.
L’Azerbaijan è un affascinante Paese situato al
confine tra Europa e Asia che un tempo costituiva
una delle tappe principali sullaVia della Seta. È un
Paese dove si può trovare la vera ospitalità orien-
che ‘controllati’, è importante essere motivati e io
credo che i miei colleghi lo siano e a far bene”.
“Quali sono le tue aspettative?”
“Io spero in un futuro migliore, perché sappiamo
tutti qual è la situazione di ADR; la gestione del
debito richiede senz’altro sacrifici da parte del
personale, ma spero, anche investimenti”.
Daniela Chiofi
è una stagionale, il primo con-
tratto risale al 2007. Ora è all’undicesimo, spe-
ra nell’assunzione e si dice fortunata perché ha
dalla sua la stima dei capi e la tolleranza sui tur-
ni, in quanto donna e in quanto residente lonta-
nissimo da Fiumicino. Il suo tragitto complessi-
vo, tra andata e ritorno, è di 5 ore.
“Ma io – afferma sorridendo – preferisco l’aria fi-
na e non voglio traslocare più vicino. Ormai abbia-
mo comprato casa e così faccio la pendolare. I ca-
pi mi aiutano con i turni, non mi fanno attaccare
alle 5, perché sanno che dovrei viaggiare nel cuo-
re della notte. Niente turni impossibili quindi, ma
in quanto spero futura neoassunta, sarò tra colo-
ro che subiranno il taglio dello stipendio del 16%.
Ma le condizioni del mercato esterno sono decisa-
mente peggiori rispetto ad ADR. Qui ho trovato un
buono stipendio, che arriva il 27 di ogni mese. E ci
sono davvero poche aziende che assumono a Ro-
ma e nell’Italia centrale. Alla fine, sono consapevo-
le di lavorare per un’Azienda sana, noi non vendia-
mo macchine, siamo in un aeroporto, i passeggeri
ci saranno comunque”.
“Pensi di lavorare in un clima positivo?”
“Sì, perché, se sul momento può subentrare lo sco-
ramento, comunque poi passa, sia rispetto al conte-
stogenerale, sia perché sono consapevoledellamia
professionalità: lavoro sempre più tempo di quanto
preveda il mio contratto, faccio straordinari, mi sen-
to motivata a svolgere bene il mio incarico. Inoltre,
quando lavoro al portale con gli altri colleghi, sento
di far partedi una squadra, in cui se fabeneunaper-
sona, anche le altre hanno l’occasione di migliorare,
in un effetto trascinamento. Se al contrario questo
non accade, basta uno che lavori male perché tutta
la squadra ne sia penalizzata. Per questo apprezzo
gli encomi se ho svolto bene il mio lavoro, ma vorrei
però avere anche le critiche se sbaglio”.
In volo per l’Azerbaijan
tale ed una ricca eredità culturale che attira turisti
portando in dote le sue ricche testimonianze sto-
riche e archeologiche, stupendi paesaggi, monta-
gne e foreste del Caucaso.
Baku, la capitale affacciata sul Mar Caspio, sta su-
bendo delle rapide trasformazioni e offre ai turisti
una vasta gamma di possibilità con i suoi musei e
monumenti tra cui la Torre della Vergine, monu-
mento che risale al XII secolo, il Palazzo Shirvan-
shah, un altro luogo affascinante del XV secolo, il
Museo dei Tappeti e delle Arti Applicate.
Il Tempio di Ateshgah, conosciuto anche come
Tempio degli Adoratori del Fuoco, è da miglia-
ia di anni un centro di fede e devozione. Que-
sta zona è così satura di gas naturale e petrolio
che le fiamme si generano spontaneamente dal
terreno.
Qobustan è un museo all’aperto con numerose
incisioni rupestri del periodo neolitico. A Qobu-
stan (65 km a nord di Baku) si possono ammirare
più di 4000 iscrizioni che risalgono a oltre 12.000
anni fa, con alcuni graffiti latini del I secolo d.C.
Sulla penisola di Absheron sorgono numerosi ca-
stelli medievali (uno a Ramana, uno a Nardaran
e due a Mardakan), che pare siano stati costruiti
a scopi difensivi dagli scià Shirvan nel XIV seco-
lo. A Mardakan ci sono anche un giardino botani-
co e una moschea del XV secolo con una mostra
sui castelli.
Insomma l’Azerbaijan è un Paese dalle mille sor-
prese, con le sue bellezze, con la gioiosa ospitali-
tà dei suoi abitanti e con una ricca e varia cucina
tradizionale.
<
“In prospettiva, come ti vedi tra due anni?”
“Vorrei essere assunta a tempo indeterminato,
formare una bella famiglia e vivere e lavorare in
serenità”.
Anche
Alessio Marcolivio
è stagionale, come
Daniela. E condivide con la collega un po’ di sco-
raggiamento per le condizioni economiche che
riguarderanno i neoassunti.
“Nell’arco di questi 5 anni – afferma Alessio – c’è
stata un’intensificazione del lavoro e abbiamo
acquisito maggiori competenze. Ma non abbia-
mo ricevuto altrettanta soddisfazione rispetto
alla nostra rinnovata capacità. Il nuovo contrat-
to per i neoassunti è stato una doccia fredda. Il
nostro lavoro è sempre più qualificante, ma il
trattamento economico non è adeguato. I ritmi
sono cresciuti, ma noi siamo sempre lo stesso
numero di addetti. Così come il livello di stress.
Comunque lavoriamo tutti e bene, non abbiamo
mai derogato rispetto ai doveri della nostra atti-
vità. Questi sono tempi di crisi, l’economia non
accenna a riprendere e anche noi ci dobbiamo
adeguare”.
“La vostra professionalità è sempre la stessa?”
“ADR è un’Azienda che assume i lavoratori sta-
gionali e questo è un dato positivo. Con la nasci-
ta di ADR Security c’è stata però una disillusio-
ne sulle nostre prospettive come neoassunti e i
progetti di vita sono sempre più lontani. Tutta-
via, tra noi vi sono o vi saranno distrazioni, né di-
minuzione di professionalità. Su tutto vincono la
coscienza e il senso del dovere del singolo.
La Sicurezza ha lavoratori integri, pronti ad af-
frontare anche gli insulti dei passeggeri, met-
tendoci la faccia”.
“Come vedi il futuro?”
“La professionalità individuale verrà rafforzata,
anche se le prospettive lavorative non saran-
no quelle del passato. Spero che in futuro po-
tremo essere un’Azienda in cui l’impegno verrà
premiato”.
<
Nella foto,
Claudio D’Alonzo.
Di Silvia Rosati eAlessandro Sementilli
L
a nascita della nuova società, operativa dal
3 maggio scorso; l’attività che, nonostante
il calo di traffico, ha comunque ritmi impe-
gnativi; la normativa in continuo aggiornamen-
to, che è necessario conoscere, poiché determi-
na modifiche anche sostanziali nelle modalità dei
controlli… Si tratta di elementi diversi tra loro, ma
tutti fortemente condizionanti il lavoro quotidia-
no. La redazione di ADR Noi ha voluto dare spa-
zio ai dubbi, alle domande, alle considerazioni, ai
timori e alle speranze di un gruppo rappresentati-
vo di questa nuova realtà aziendale. Questo nella
consapevolezza che, per dar voce alle voci di tutti,
non potevamo pubblicare soltanto opinioni posi-
tive, ma anche qualche critica che riteniamo essere
costruttiva. I colleghi intervistati sono, nell’ordine
di apparizione, con cui li abbiamo incontrati nelle
postazioni, rubando una mezz’ora del loro tempo
previa sostituzione: Claudio D’Alonzo, Adriano Ra-
nieri, Daniela Chiofi e Alessio Marcolivio. Quattro
colleghi con storie diverse, che hanno voluto rac-
contare alla redazione. Per dovere di cronaca, sot-
tolineiamo che ogni parola pubblicata su ADR Noi
è stata prima approvata dagli interessati.
“Io credo nel futuro e sono certo che ci riserve-
rà qualcosa di positivo, ora che siamo diventati
ADR Security e possiamo concentrarci esclusiva-
mente sulle necessità della nuova azienda”. Così
Claudio D’Alonzo
, responsabile in turno, descri-
ve le sue convinzioni, con il sorriso sulle labbra e
una grande fiducia nel domani.
“Da cosa deriva il tuo ottimismo?”
“La gestione delle attività ora sarà ‘di settore’;
siamo un’azienda a se stante, abbiamo più pos-
sibilità di migliorare la qualità del servizio che
offriamo, grazie a una maggiore concentrazio-
ne delle energie, una maggiore autonomia de-
cisionale. Secondo me, andrà meglio. Mi riten-
go fortunato in quanto faccio un lavoro che a
me piace molto: il mio ruolo richiede la capacità
di tenere i rapporti con i colleghi, ma anche con
i Vettori, la Polizia e gli organi aeroportuali”.
“Ritieni che il clima aziendale sia cambiato?”
“Qualchemese fa si avvertiva un certomalumore,
a causa della diffusione di informazioni che non
trovavano né conferme né smentite. È stato im-
portante ricevere le informazioni direttamente
da parte dei vertici di ADR. Sono in Azienda da
marzo del 1990 ed è stata la prima volta in cui mi
sono sentito davvero coinvolto ed informato su
quanto stava per accadere e sugli sviluppi che vi
sarebbero stati. D’altronde, confrontandoci con
altre realtà industriali, ADR è una buona società,
è una delle pochissime del Lazio – e forse d’Italia
– che assume a tempo indeterminato e gestisce
un’attività che, se pure potrà subire una flessione
se diminuisce il traffico, non sarà mai in crisi”.
“Quali sono le tue previsioni per il futuro?”
“Spero che questo cambiamento porti una rin-
novata attenzione anche alla professionalità de-
gli addetti sicurezza. I comportamenti positivi
meriterebbero, secondo me, un maggior ricono-
scimento da parte dei responsabili. La rubrica su
ADR Noi va bene, ma talvolta anche una pacca
sulla spalla può avere effetti positivi”.
“Ritieni che i colleghi lavorino oggi con la
stessa motivazione?”
“Lamotivazione delle persone non èmai diminuita,
hanno tutti continuato come sempre a fare il pro-
prio lavoro. E stiamo parlando di ‘fare sicurezza’, at-
tività che deve essere svolta con autocontrollo e
predisposizione alla relazione con i passeggeri. Un
errore può avere conseguenze anche gravi”.
Adriano Ranieri
è una “vecchia conoscenza” di
ADR Noi. Laureato in psicologia, ha scritto alcu-
ni articoli per il giornalino, prima che nascesse la