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ob!
Di Paolo Lattanzi
Due stanze di degenza, dove i pazienti che
fruiscono della nostra assistenza vengo-
no sottoposti ad accertamenti diagnostico/
strumentali, terapia iniettiva, breve osserva-
zione medica.
Un parco mezzi costituito da:
- N. 2 unità mobili di rianimazione, intera-
mente allestite e dotate di defibrillatore,
ventilatore polmonare e quanto neces-
sario per effettuare un’assistenza di tipo
avanzato.
Gli Acronimi
e curiosità aeronautiche
Di Paolo Lattanzi
1. Yacht Plane
. Il più insolito aereo-boat si chia-
ma Cosmic Muffin. L’aereo-barca ha iniziato il
suo viaggio come un Boeing 307 Stratoliner
originariamente proprietà dell’industriale e
pioniere dell’aviazione Howard Hughes che
ha acquistato l’aereo nel 1939 dalla TWA. È
stato modificato in una barca da Jimmy Buf-
fett, musicista, autore e appassionato pilo-
ta. Attualmente si trova nel Sud della Florida.
L’imbarcazione è stata ampiamente restaura-
ta dall’attuale proprietario, Dave Drimmer, e
da Jeff Gibbs.
2. Yemen Airways
. Fondata nel 1961 con il no-
me di Yemen Airlines, iniziò ad operare l’an-
no seguente. Il nome venne poi cambiato in
Yemen Airways nel 1972 a seguito di una ri-
strutturazione che portò alla nazionalizzazio-
ne della compagnia. Il nome Yemenia venne
infine adottato nel 1978 dopo che la allo-
ra Repubblica Araba dello Yemen decise di
fondare una nuova compagnia aerea in col-
laborazione con l’Arabia Saudita. Successi-
vamente alla riunificazione dello Yemen, nel
1997 Yemenia ha incorporato anche Alyem-
da, compagnia di bandiera della ex Repub-
blica Democratica Popolare dello Yemen. È
membro della Arab Air Carriers Organization
(Organizzazione Araba dei Trasporti Aerei)
ed opera principalmente dall’Aeroporto in-
ternazionale di Sana’a.
3. 5614 Yakovlev
. Asteroide della fascia prin-
cipale. La fascia principale degli asteroidi è
una regione del sistema solare compresa fra
le orbite di Marte e Giove, che contiene la
maggiore concentrazione di asteroidi del si-
stema solare.
4. Yakovlev e Yak 1.
Traslitterazione usata
in letteratura anglosassone del cognome
dell’ingegnere progettista aeronautico so-
vieticoAleksandr Sergeevič Jakovlev (Mosca,
1 aprile 1906 - Mosca, 22 agosto 1989) che è
stato capo dell’ufficio tecnico 115 (OKB 115).
La fama di Jakovlev si ampliò molto in quel
periodo, tanto che divenne eroe del lavoro
socialista, fu insignito dell’ordine di Lenin e
ricevette 100.000 rubli ed un’automobile. Si
guadagnò la stima di Stalin che nell’aprile
del 1939 gli propose una sfida. Stalin aveva
- Un mezzo speciale Astra 4x4, indispen-
sabile per interventi anche in condizioni
meteorologiche avverse e su terreni im-
pervi. Tale mezzo, denominato “Scorta
Intangibile”, è atto a garantire l’immedia-
ta disponibilità di farmaci, presidi ed at-
trezzature indispensabili all’allestimento
di un posto medico avanzato per il trat-
tamento sanitario d’urgenza in caso di
emergenza aeroportuale (crash aereo,
incendi ecc.).
L’équipe sanitaria presente all’interno della
Struttura opera in H24.
I medici sono tutti specialisti in branche afferen-
ti alla medicina e chirurgia d’urgenza, e tutto il
personale viene costantemente aggiornato con
corsi di formazione specifica in emergenza/ur-
genza.
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A cura di Carlo Racani e NadiaMonari
Di MariaGrazia Castelli, infermiera
Foto di: EnzoMoscatelli, infermiere
I
l Pronto Soccorso dell’aeroporto di Ciampino
è situato nella zona partenze, subito dopo il
varco di controllo della Polizia di Frontiera.
La struttura è stata sottoposta, lo scorso anno,
a importanti lavori di riqualificazione, effettuati
grazie alla sinergia con l’Ente tecnico che si oc-
cupa delle manutenzioni. Tutti i locali sono stati
adeguati alle ultime normative sanitarie offren-
do allo stesso tempo un elevato standard quali-
tativo per l’utenza. Il Pronto Soccorso è struttu-
ralmente cosi composto:
Una sala operativa, nucleo centrale del Pronto
Soccorso, dove si ricevono in H24 tutte le richie-
ste di soccorso/emergenza, che è presidiata co-
stantemente da un infermiere addetto al triage.
Un’ampia sala medica dotata di farmaci, pre-
sidi d’emergenza, n. 2 defibrillatori di ultima
generazione, n. 2 elettrocardiografi e quanto
necessario per effettuare interventi di picco-
la chirurgia.
Un magazzino di scorta materiali necessario
per assicurare la pronta reperibilità di farma-
ci, presidi e strumentazioni.
bisogno di un caccia ad alte prestazioni e ne
aveva bisogno subito. Jakovlev protestò: “Gli
americani si prendono due anni per produr-
re un caccia!”, al che Stalin replicò: “Bene, tu
non sei mica un americano! Mostraci di cosa
è capace un giovane ingegnere russo! Fai del
tuo meglio e se ci riuscirai, ci berremo una
tazza di tè”. Jakovlev si mise al lavoro con tut-
to il suo personale attorno al suo nuovo cac-
cia, che venne designato I-26 (Istrebitel’, cac-
cia) e sarebbe stato armato da mitragliatrici.
Naturalmente Jakovlev aveva dato al pro-
getto la massima priorità, attingendo a tut-
te le sue risorse. L’Unione Sovietica di Stalin
si preparava al confronto con la Germania e
alle battaglie aeree sui cieli. L’aereo rispon-
deva ai comandi in modo morbido e vivace
e così i progettisti gli diedero il nomignolo
di Krasavech, bellezza (inteso di ragazza). La
costruzione era assai semplice, dato che la fi-
losofia di Jakovlev era “semplicità non vuol
dire rozzezza”. Risultò il migliore caccia in
servizio nell’Aeronautica militare sovietica
nel 1941.
5. Z.501 Gabbiano
. Era un idrovolante a sca-
fo centrale, monomotore ad ala alta, realiz-
zato dal Cantiere Navale Triestino e che pre-
stò servizio nella Regia Aeronautica durante
la seconda guerra mondiale. Aveva un equi-
paggio di quattro o cinque membri ed era
usato per l’avvistamento e la ricognizione.
Progettato da Filippo Zappata, il prototipo
volò per la prima volta il 7 marzo 1934 ai co-
mandi di Mario Stoppani.
5. Ora Zulu
. In ambiente aeronautico c’è la ne-
cessità di avere sempre tutti gli orologi re-
golati sulla stessa ora, essenzialmente a fini
di sicurezza, per poter coordinare razional-
mente il traffico aereo internazionale, ma
anche, più semplicemente, per interpreta-
re un bollettino meteorologico senza dover
scervellarsi in complicatissimi conti. È que-
sta la ragione per cui si fa ricorso a un ora-
rio di riferimento che coincide con quello
del meridiano che passa per l’osservatorio
di Greenwich, vicino a Londra. È quello che
una volta veniva definito Greenwich Mean
Time (GMT - Tempo Medio di Greenwich), e
che oggi, con dizione meno anglofila, viene
chiamato Universal Time Coordinated (UTC).
È rispetto a questo che vengono misurati
Terminal 3 Est
Set coltelli
Adt. Michela Ciaralli
Terminal 3 Est
Coltello serramanico
Adt. Gloria Romano
Terminal 2
Pistola antica
Adt. Yasmine Dardir
Terminal 3 Est
Accendino granata
Adt. Fabrizio Facchetti
Terminal 3 Est
Coltello serramanico
Adt. Caradonna Eleonora
Terminal 5
Coltello
Adt. Viviana Tranquilli
Pronto Soccorso aeroporto di Ciampino
tutti gli orari dei vari fusi: UTC+4, UTC-6, e
via discorrendo.
Il termine Zulu deriva appunto dal fatto che
l’orario UTC è quello di riferimento, lo “zero”
di tutto il sistema orario mondiale. E sicco-
me nell’alfabeto fonetico usato in aviazione
la lettera Z (come Zero, appunto) è sostitui-
ta dalla parola Zulu (A-Alfa, B-Bravo…Y-Yan-
kee, Z-Zulu), ecco che è nata la colloquiale
definizione di “ora zulu”.
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La penna che non scriveràmai
I
l 3 marzo scorso, durante le attività di con-
trollo di sicurezza, i colleghi Alessandro Se-
mentilli e Massimo Coluzzi sono riusciti a in-
dividuare all’interno del bagaglio a mano di un
passeggero un’arma da fuoco a forma di penna,
abilmente nascosta.
Sementilli era al monitor ed effettuava il con-
trollo radiogeno. Al passaggio del bagaglio, ha
individuato un oggetto di metallo pieno, stret-
to e lungo. Ha quindi indicato al collega Co-
luzzi il passeggero e il bagaglio del quale era
necessario effettuare l’apertura. Poggiata la va-
ligia sul tavolino, Coluzzi l’ha aperta e ha estrat-
to l’oggetto misterioso, in apparenza una pen-
na, in realtà, secondo il proprietario, una matita
antica. Coluzzi però non si è lasciato ingannare,
non si è fermato alle apparenze e l’ha smonta-
ta sotto gli occhi del proprietario, dimostrando
grande sangue freddo. L’identificazione era dif-
ficile anche perché non si trattava di un ogget-
to nato per essere una pistola, ma per diventarci
con modifiche successive. Avrebbe potuto esse-
L’Addestramento della Sicurezza ADR ha emesso il resoconto dei mesi di gennaio, febbraio e marzo
degli articoli non consentiti trovati recuperati durante i controlli. A tutti vanno i nostri complimen-
ti, ben fatto!
re una matita antica davvero, ma anche un sigil-
lo, al massimo un coltello. Coluzzi ha individuato
il gancio e scoperto l’arma che, pur non aven-
do il proiettile, era destinata comunque a esse-
re utilizzata.
Sementilli e Coluzzi hanno fermato il passegge-
ro e chiamato la Polizia Giudiziaria che ha imme-
diatamente fermato l’uomo, in apparenza del
tutto innocuo, molto anziano e dall’aspetto di-
messo.
L’operato dei due colleghi è stato molto apprez-
zato dai responsabili della Sicurezza Aeropor-
tuale e soprattutto dalla Polizia di Stato, nella
persona del dottor Antonio Del Greco, capo del-
la V zona della Polizia di Frontiera Aerea, il quale
ha provveduto a consegnare agli interessati un
attestato di compiacimento, complimentando-
si per il lavoro svolto. Li ringraziamo anche noi,
tra l’altro con Alessandro giochiamo in casa, in
quanto animatore e scrittore della pagina cul-
turale di ADR Noi, e dedichiamo loro, meritata-
mente, il nostro “Good Job!”.
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Nella foto in alto,
da sinistra, Andrea Zangrilli, Chiara Spallotta
ed Enzo Moscatelli.