Notizie

img_details
20 ottobre 2016
Paolo Conte a Roma, un lungo weekend tra cinema e musica
Un altro atteso protagonista dell’undicesima edizione della Festa del Cinema è a Roma: Paolo Conte. Accoglienza calorosa, con richieste di selfie, all’aeroporto di Fiumicino, per il poliedrico artista piemontese.

Un altro atteso protagonista dell’undicesima edizione della Festa del Cinema è a Roma: Paolo Conte. Accoglienza calorosa, con richieste di selfie, all’aeroporto di Fiumicino, per il poliedrico artista piemontese (“Spero di ritrovare a Roma il mio pubblico affettuoso che ho già incontrato altre volte”, ha detto all’arrivo), sorridente, giacca grigia, classico foulard azzurro al collo, occhiali scuri, che domani, alle 18, nella Sala Petrassi, sarà al centro di un nuovo capitolo di “Incontri Ravvicinati”, la rassegna che sta dedicando ampio spazio a registi, attori e grandi personalità del mondo della cultura, per un a tu per tu con il pubblico e per parlare di musica e cinema, di cui è stato tra l’altro prolifico autore di colonne sonore:  ha infatti composto le musiche per Tu mi turbi, la prima regia di Roberto Benigni, per due film di Lina Wertmüller, Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada e Sotto… sotto… strapazzato da anomala passione, e per il film d’animazione diretto da Enzo D’Alò, La freccia azzurra.

L’incontro di domani all’Auditorium Parco della musica è in collaborazione con Fondazione Musica per Roma.

“Una delle più importanti voci poetiche del nostro tempo”, così lo ha definito Vincenzo Cerami. Paolo Conte, musicista polistrumentista, cantante, paroliere, autore, avvocato e pittore, ha iniziato giovanissimo a dipingere e a scrivere musica e testi. Nato e cresciuto ad Asti in una famiglia di notai, si è laureato in giurisprudenza e inizia a lavorare come assistente presso lo studio paterno.

La passione per la musica, per il jazz in particolare, lo ha portato, parallelamente, a imparare a suonare il trombone e il vibrafono. Nel 1974 Conte decise di abbandonare la carriera forense per dedicarsi esclusivamente a quella artistica. Cantore della provincia, di storie ruvide di gente comune, ma anche di terre esotiche richiamate alla mente attraverso il jazz, la rumba o il tango (“Boogie”, “Macaco”, “Sudamerica”), i suoi testi evocano, alludono, rimandano ai tempi passati (“Bartali”, “La topolino amaranto”), racchiudono un’epoca, una situazione e la cristallizzano al di fuori dello spazio e del tempo.

Una vita vissuta a tempo di jazz e di swing, di melodie raffinate dal respiro internazionale e di testi poetici e ironici, eccentrici e maliardi. L’incontro di domani sarà condotto dai giornalisti Ernesto Assante, Gino Castaldo e Mario Sesti. Ma il weekend a Roma sarà anche all’insegna della musica e proseguirà per il Maestro con l’avvio, all’Auditorium di via della Conciliazione, del suo Tour Instrumental music”, con debutto sabato 22 e replica domenica.