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29 novembre 2018
Balli e canti al T1 di Fiumicino
Si accende il Natale a Fiumicino con i canti e balli della Tradizione Popolare del Natale grazie ai solisti dell'Orchestra Popolare dell'Auditorium Parco della Musica

Si accende il Natale all'aeroporto di Fiumicino. Il clima di festività è stato aperto oggi, al Terminal 1 sala partenze, grazie ai canti e balli della Tradizione Popolare del Natale, che hanno incantato passeggeri ed operatori aeroportuali, strappando applausi a scena aperta.

Immortalati da tanti telefonini, si sono esibiti gli artisti e solisti dell'Orchestra Popolare dell'Auditorium Parco della Musica con "Verso la ChiaraStella", su iniziativa della Fondazione Musica per Roma di Ambrogio Sparagna e di Aeroporti di Roma, che ha inaugurato così' il fitto calendario di appuntamenti natalizi nello scalo che, tra l'altro, vedranno sabato 1 dicembre, alle 18, all'interno dell'area imbarchi "E", il Concerto della Banda musicale dell'Arma dei Carabinieri.

Tanta curiosità per gli strumenti tradizionali come la Ciaramella, l'organetto, il tamburello e la zampogna, che hanno accompagnato i canti ed i balli tipici della tradizione natalizia negli Appennini. Esibizioni che hanno trovato, trascinati dalla verve dei musicisti e delle danzatrici, l'accompagnamento spontaneo, con il battimani che ne scandiva il tempo, degli stessi passeggeri. 

 

L’Orchestra Popolare Italiana, diretta da Ambrogio Sparagna, è un’originale ensemble di voci, organetti, percussioni e tanti strumenti musicali tradizionali che propone un variegato repertorio che abbraccia diverse regioni d’Italia, con particolare attenzione al repertorio di canti e di balli (pizzica, tarantella, saltarello, tammurriata).

Ogni spettacolo è una festa in grado di far ballare una piazze e interi paesi e cattura l’attenzione e l’entusiasmo vero del pubblico. L’Orchestra è caratterizzata  al suo interno dalla presenza importante di strumenti musicali tipici della tradizione popolare italiana: organetti, tamburelli, zampogne, ciaramelle, chitarre battenti ma anche violini, contrabbassi, fiati e così via. E poi tante voci che raccontano, utilizzando anche molte “lingue” locali, la ricchezza del folklore regionale italiano.