notizie
- Chi siamo
-
Informazioni istituzionali
- Corporate Governance
- Corrispettivi regolati 2025
- Proposta tariffaria 2025
- Proposta tariffaria 2024
- Proposta tariffaria PRM 2024
- Proposta tariffaria 2023
- Proposta tariffaria 2022
- Proposta Tariffaria 2021
- Proposte tariffarie anni precedenti
- Regolamento di scalo
- Airport CDM
- Privacy policy
- Altre informazioni e contatti
- Programma SESAR
- Qualità
- Informazioni finanziarie
- ADR per te
- Sicurezza in aeroporto
- Risorse umane
- Cultura
- Sala stampa
- My Airport
Notizie
I campioni olimpici Juri Chechi e Antonio Rossi insieme con AbbVie, azienda globale basata sulla ricerca biofarmaceutica, scendono in campo come testimonial al fianco degli operatori sanitari e a sostegno dell’innovativo progetto educativo “Un Campione per Caregiver” dedicato a chi si prende cura delle persone con malattia di Parkinson ed ideato in previsione della Giornata Nazionale Parkinson del 24 novembre promossa dall’Accademia Limpe-Dismov e Fondazione Limpe per il Parkinson Onlus, e lo fanno scegliendo l’aeroporto di Roma Fiumicino come “rampa di lancio” per inviare il loro messaggio: “allenarsi ad una vita nuova”.
“E’ un progetto al quale sono molto legato. Anche quest’anno – ha detto Chechi – sono il testimonial della giornata Nazionale Parkinson che ormai da qualche anno mi vede in questo ruolo e lo faccio davvero con grande piacere. Questo nuovo progetto mi stimola soprattutto perché oltre che occuparsi dei malati, guarda anche ai caregiver, a quelle persone, cioè, che si dedicano giornalmente ai malati di Parkinson e a chi soffre di patologie simili. Faccio questo, peraltro, con un grande amico come è, appunto, Antonio Rossi, una persona altrettanto sensibile a questi tempi oltre che grande sportivo. Il Parkinson è una malattia così invalidante ed importante alla quale c’è davvero la necessità di cercare di far di tutto per far vivere una vita migliore sia ai malati sia ai caregiver”.
Della stessa opinione, Antonio Rossi. “Con Juri abbiamo incontrato chi assiste le persone affette dal morbo di Parkinson. Devo dire che sono stati incontri molto umani. Con loro – ha aggiunto - abbiamo parlato di molte cose. Noi abbiamo portato la nostra esperienza parlando delle difficoltà incontrate nel corso della carriera sportiva. Il fatto, cioé, di avere un impegno quotidiano che non sempre è piacevole avere e di come affrontare anche la pesantezza della giornata con la necessità di affidarsi all’aiuto di altre persone e di non credere, quindi, di poter fare tutto da soli”.