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Notizie
Ha catturato l’attenzione dei passeggeri ed operatori aeroportuali, catapultati a sorpresa nelle atmosfere e nelle tradizioni più profonde della Spagna: il Flamenco è stato protagonista d’eccezione questa mattina all’aeroporto di Fiumicino nella sala partenze del Terminal 3.
Su iniziativa, infatti, di Aeroporti di Roma, nell’ambito della partnership con Fondazione Musica per Roma, si è esibito il ballerino Cristian Martin Cano in prossimità dell’Uomo di Vitruvio, l’opera simbolo del Maestro Mario Ceroli. Per una mattina la hall del Terminal è stata la vetrina del Festival di danza spagnola e flamenco, organizzato dalla Fondazione Musica per Roma con la direzione artistica di Roger Salas e la consulenza di David Lopez, in corso fino al 20 gennaio all’Auditorium Parco della Musica.
Una manifestazione, con il sostegno del Ministero della Cultura spagnolo e dell’Ambasciata di Spagna a Roma, che mostra la sfaccettata attualità della danza spagnola sperimentale e del flamenco in tutte le sue varianti, e con in scena, tra gli altri, alcuni dei più interessanti giovani talenti, coreografi e danzatori emergenti, del nuovo ballet flamenco.
Uno dei protagonisti del Festival, per l’appunto, Cristian Martín Cano, in tenuta rigorosamente nera e con le nacchere, ha mostrato ai viaggiatori, a Fiumicino, tutta la sua maestria nella danza, catalizzando curiosità e tante riprese con i telefonini: è uno dei talenti più promettenti della nuova generazione.
Danzatore versatile dalla formazione eterogenea e coreografo, ha presentato un’improvvisazione, antipasto di Caña e Ser Redux, due sue creazioni che indagano i nuovi codici della danza spagnola in un viaggio tra tradizione e avanguardia.
Con l’edizione del 2019 del Festival ha preso il via anche l’ambizioso progetto di dedicare una serata ai giovani talenti – coreografe e coreografi, ballerine e musicisti under 34 – che infondono sangue nuovo nel corpo di questa grande forma d’arte.
A Roma andrà inoltre in scena la prima assoluta della nuova avventura condivisa di due straordinarie figure del mondo flamenco: la bailaora e coreografa sivigliana Belén Maya e la cantaora catalana Maite Martín; la chitarrista Antonia Jiménez e il suo ensemble offriranno un concerto unico, mentre un ciclo di titoli storici e moderni del cinema spagnolo presenterà una panoramica del balletto flamenco e della sua evoluzione e costituirà l’occasione di vedere sullo schermo miti quali Antonio Ruiz Soler (El gran Antonio), Carmen Amaya e Antonio Gades.
Due giovani ballerini dal futuro promettente, El Yiyo ed El Tete, daranno un saggio della potenza del nuovo flamenco maschile; la compagnia di Jesús Carmona approderà a Roma dopo i successi riportati in America e in Asia; Emilio Ochando mostrerà con il suo gruppo di ballerini un’altra faccia delle nuove tendenze del flamenco e della danza tradizionale spagnola. Infine Falla 3.0, il concerto del Camerata Flamenco Project, attualizzerà con grande rispetto e creatività le sonorità della musica eterna e ispirata di Manuel de Falla.