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Porti di Claudio e di Traiano

Il lavori di costruzione del grande porto di Claudio furono iniziati dall'imperatore nel 42 d.C.; la realizzazione dell'opera, di dimensioni grandiose, si protrasse per anni, tanto che fu inaugurata sotto il principato di Nerone, nel 64 d.C. L'opera, benché colossale, si rivelò inadeguata. Già nel 62 d.C., come riporta Tacito, una tempesta distrusse ben 200 navi che si trovavano alla fonda all'interno del bacino e nei decenni successivi, inoltre, il porto subì un progressivo insabbiamento.

Tali inconvenienti spinsero Traiano a realizzare, tra il 100 e il 112 d.C., un nuovo bacino portuale più interno, il Porto di Traiano, collegato al mare da uno più antico e al Tevere da un canale artificiale, la fossa Traiana, oggi canale di Fiumicino. I resti della città di Portus (il "porto" di Roma per antonomasia) sono a circa tre km dall'attuale costa: le reti stradali, le infrastrutture e l'urbanizzazione progressiva, ne rendono difficoltosa l'individuazione da terra.