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1 agosto 2011
Rientro trionfale per il "Settebello" al Leonardo da Vinci
Sbarcano i campioni della pallanuoto italiana, vincitori del mondiale a Shanghai. Al grido: "Siamo noi, siamo noi, i campioni del Mondo siamo noi", familiari, amici ma anche passeggeri e operatori aeroportuali hanno accolto gli azzurri all'arrivo al Leonardo da Vinci.

 

Roma, 1 agosto 2011 - "Abbiamo fatto una cosa straordinaria, strepitosa. Soltanto adesso, tornando in Italia, ci rendiamo conto dell'impatto emotivo che abbiamo trasmesso al Paese". Così il c.t. della nazionale di pallanuoto, Alessandro Campagna, all'arrivo al Leonardo da Vinci.

"È una vittoria - ha aggiunto - che dedichiamo all'Italia, al nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Abbiamo dato dimostrazione che gli italiani quando sono coesi, compatti e determinati non sono inferiori a nessuno e - ha detto ancora - in un momento come questo credo che sia un messaggio importante per le nuove generazioni".

"Non è facile - ha detto Campagna - vincere un campionato del Mondo, soprattutto nelle condizioni in cui ci siamo trovati. Direi che nella finale contro la Serbia le tre carte vincenti sono state: cuore, compattezza di gruppo e grande determinazione".

"Siamo strafelici - ha continuato Campagna -  ma dobbiamo guardare avanti perché il prossimo anno c'è un Olimpiade da disputare a Londra. I  nostri avversari ci dovranno temere e rispettare ancora di più. Dal canto nostro - ha concluso - dobbiamo avere maggiore voglia e determinazione per migliorarci sempre più, perché il gioco è in continua evoluzione e noi non dobbiamo fermarci".

Per il capitano Stefano Tempesti, l'oro di Shanghai rappresenta "sensazioni nuove che ci fanno volare alto ma siamo consapevoli che dobbiamo restare con i piedi ben saldi a terra. Ora non vediamo l'ora di festeggiare con familiari e amici".

"Questo successo - ha detto ancora l'azzurro - ha fatto bene all'intero movimento. Sappiamo che c'è stato un grande seguito di pubblico che ci ha seguito dalla TV. Per quanto mi riguarda - ha poi aggiunto l'azzurro  - oltre alla medaglia c'è stata una gratifica in più essendo stato premiato come il miglior giocatore dei Mondiali. Ma è un premio che voglio dividere con tutta la squadra. Abbiamo formato un gruppo meraviglioso. La strada è tracciata per arrivare a Londra. Dobbiamo però lavorare ancora di più perché ora non possiamo più nasconderci. Siamo diventati la squadra da battere".

Particolarmente euforico è poi apparso Alex Giorgetti che, davanti ai flash dei fotografi, ha posato "addentando" la medaglia. "Sono, così come tutti gli altri miei compagni di squadra, strafelice. Ora è tempo di festeggiare in famiglia poi il 25 agosto, così come ho già detto, andrò con mio fratello a Medjugorje a ringraziare la Madonna che ho sentito e continuo a sentire sempre accanto a me e questo - ha concluso - mi dà una grande forza".